Non ero mai stato a Chicago e come spesso succede pensavo di sapere già tutto su di questo mito cinematografico:tanti,troppi film,romanzi,servizi giornalistici,interviste,il mito Obama…..una grigia metropoli nel nulla del “corn belt” americano zeppa di malavitosi.Qualche notizia contrastante mi giungeva però dai nostri specializzandi che frequentano spesso la Università dell’ Illinois.
Comunque i due video proposti erano stati selezionati positivamente dalla CRSA ed era giunto il momento di andare e confrontarsi con i chirurghi piu’ esperti del momento.Mi aspettavo sorprese dal meeting non dalla città.Naturalmente sbagliavo!
E’ stato amore a prima vista complice l’alta pressione settembrina e l’atmosfera “radical chic”così intrigante.Come sempre in questi casi tutto si concentra nella down town e non si ha coscienza dell’enorme interland che coopta milioni di americani in tante Chicago parallele sicuramente meno affascinanti.Ma tanto è.
Quello che ho assaggiato mi ha conquistato.
A partire dalla skyline massiccia ,pulita,completamente diversa dalla verticalità esasperata di NY e dalla dimensione orizzontale di San Francisco.I miei due miti americani.Edifici mastodontici ma con un loro equilibrio,un mix magnifico tra linee anni trenta ed high tech contemporanea.Tutto tirato a lucido,ben tenuto,curato.Cielo azzurro ed edifici color ecru e specchi.Una meraviglia.Alla faccia della grigia città del nord!
E questa piacevole sensazione si è mantenuta per tutto il soggiorno attraverso il centralissimo The loop,gli alberghi lussuosi dove Batman ancora risiede,lo splendido lungo lago( o quasi lungo mare dati gli orizzonti del grande lago Michigan).Sembra di entrare in un set cinematografico e di cambiare continuamente sceneggiatura tante sono le suggestioni presenti.Ovunque ti senti nel contesto di un già visto .Ci sei in qualche modo già stato o conosci quella atmosfera.Da Batman agli Intoccabili,da Al Capone a C’era una volta in America.Una nostalgia ,uno struggimento che solo certa musica sa’ rendere.Ma la sensazione anche visiva è quella.Rimpiangi gli sporchi anni trenta e quaranta.Roba da non credere.
Oggi La metropoli è sontuosa ,intellettuale,ardita,incredibilmente turistica e ricca di arte e scienza.Soprattutto di arte:dall’architettura ,alle arti visive a quelle letterarie.Da non tornare mai a casa.Fortunatamente i miei impegni congressuali si sono esauriti nella prima giornata, ho potuto così assaggiare tutto il resto
Non che la sessione scientifica fosse da meno della città,alto livello come sempre negli USA,i nostri video in linea con i big,confronto serrato e nessuna obiezione.Risultato eccellente dato che tra gli interlocutori c’era anche Alfred Carbonell il padre della tecnica che riproponevamo.E queto onestamente un po’ mi preoccupava.Ha comunque accettato di buon grado che fossimo tra i pochissimi ad eseguire in Europa ed USA tale procedura dopo essersi di persona accertato del curriculum chirurgico.Fidarsi è bene…….
Bello carico per il risultato ottenuto ho iniziato una “full immersion” di due giorni nella metropoli del crimine.Di giorno tutti i musei e le gallerie possibili,di notte in compagnia dei giovani colleghi residenti nel campus universitario tutti i club alla moda .Non ho dormito sino al volo di rientro ma quanti stimoli!Mi aspettavo un grande jazz,locali sofisticati,architetture da urlo ,ma mai avrei immaginato la ricchezza delle collezioni artistiche e storico-etnografiche in una natura da sogno.
Sopra tutti l’Art Insitute of Chicago ed il Field Museum collegati da una splendida passeggiata lungo il Monroe Harbor dove al posto dei gabbiani atterrano le oche artiche dal collo nero e dove la vela imperversa.Ero ancora frastornato da Hopper e dalle collezioni dei siti archeologici dell’Arizona e della California a me cari per esperienze ormai lontane ,quando vengo invitato per un drink all’ultimo piano dello Skydeck una incredibile torre di cristallo sull’azzurro.Quasi 24 ore con la bocca aperta!
Tre giorni in perfetta sintonia con la modernità,tutto idilliaco, possibile?
Un unico dubbio ,indotto dal divieto impresso sulla porta di accesso dell’University of Illinois, mi assilla:tutte le migliaia di persone che ho incrociato in tre giorni di vagabondaggio nella “Città del vento”erano armate?